Estate a misura di bambino: consigli pratici per affrontare il caldo in sicurezza

Dal sole al mare, dalla montagna all’aria condizionata in casa o in auto: una guida semplice e completa per aiutare i genitori a proteggere i loro bambini durante l’estate. Consigli utili e aggiornati su protezione solare, bagni al mare, viaggi sicuri, altitudine e gestione dei malesseri da caldo o da movimento. Per godersi l’estate… senza pensieri!

Piercarlo

6/5/202514 min read

Durante l’estate le alte temperature e il sole intenso possono rappresentare una sfida per la salute dei bambini. Di seguito troverete consigli aggiornati e pratici, suddivisi per argomento, su come proteggere i bambini di tutte le età durante il caldo estivo.

Protezione solare: crema giusta e come usarla

La pelle dei bambini è molto delicata, perciò è fondamentale scegliere creme solari ad alta protezione (SPF 50 o 50+) specifiche per bambini, formulate senza profumi e con meno sostanze potenzialmente allergizzanti . Per i bimbi sotto i 2 anni è preferibile usare prodotti con filtri fisici (es. ossido di zinco) invece dei filtri chimici, che in alcuni casi possono essere assorbiti dalla pelle e avere effetti ormonali indesiderati . Ecco alcune regole d’oro sull’uso corretto della protezione solare:

  • Applicazione anticipata e generosa: applicate la crema solare almeno 15-20 minuti prima di esporre il bambino al sole, usando una quantità abbondante su tutte le parti esposte (senza dimenticare orecchie, naso, dorso di mani e piedi) .

  • Riapplicazione frequente: riapplicate il solare ogni 2 ore circa e sempre dopo il bagno in mare o dopo sudorazioni abbondanti, anche se il prodotto è waterproof . L’acqua, la sabbia e l’asciugamano possono rimuovere la protezione, quindi è importante ripetere l’operazione regolarmente.

  • Mai fidarsi troppo della crema: ricordate che nessun solare protegge al 100% dai raggi UV. Ad esempio, un SPF 50 blocca circa il 98% degli UVB, ma lascia passare comunque una parte di radiazioni . Inoltre la protezione dai raggi UVA (non indicata dall’SPF) è di solito inferiore, quindi anche con la crema è bene non prolungare eccessivamente l’esposizione . Applicare la crema non significa che il bambino possa stare al sole illimitatamente: la crema solare è un’ultima barriera da usare in aggiunta alle altre precauzioni (ombra, abbigliamento, cappellino) .

  • All’ombra e con il cielo coperto serve lo stesso: i bambini andrebbero protetti con il solare anche all’ombra dell’ombrellone o nelle giornate nuvolose, perché sabbia, acqua e nuvole non bloccano completamente gli UV e si rischiano lo stesso scottature .

In sintesi, scegliete una crema solare pediatrica ad ampio spettro (UVA/UVB), con SPF elevato, e usatela correttamente. Accompagnate sempre la crema con altre misure protettive, come vedremo nella sezione seguente.

Esposizione al sole: regole secondo l’età

Le regole di esposizione cambiano a seconda dell’età del bambino, poiché i più piccoli sono particolarmente sensibili al sole. Neonati sotto i 6 mesi non vanno esposti direttamente al sole in nessun momento : la loro pelle non ha ancora difese e il rischio di scottature è alto. Per i lattanti tra 6 mesi e 2 anni è consigliato evitare il sole dalle 10:30 alle 18:30 circa . In questa fascia d’età la pelle è ancora molto delicata, quindi meglio portarli all’aperto solo al mattino presto o tardo pomeriggio. I bambini più grandi (dai 2 anni in su) non dovrebbero comunque stare sotto il sole nelle ore centrali (circa 11:00–17:00), quando i raggi UV sono più intensi .

Oltre agli orari, tenete presente queste precauzioni generali:

  • Esposizione graduale: all’inizio dell’estate o della vacanza, esponete i bambini al sole in modo graduale, iniziando con periodi brevi e aumentandoli man mano nei giorni successivi. Questo aiuta la pelle ad adattarsi e riduce il rischio di eritemi .

  • Abbigliamento protettivo: fate indossare ai bambini indumenti leggeri ma coprenti quando possibile, ad esempio magliette in tessuto a trama fitta o con protezione UV per giocare in spiaggia o in giardino. Un cappellino a tesa larga è indispensabile per proteggere testa e viso , e andrebbe messo anche ai bimbi piccolissimi (in alternativa potete bagnare loro frequentemente la testolina con un po’ d’acqua fresca se non tollerano il cappello) . Anche occhiali da sole con filtri UV sono consigliabili, soprattutto per i bambini più grandi, per proteggere gli occhi – se il bimbo riesce a tenerli .

  • Ombra e idratazione: organizzate le attività dei bambini in modo da privilegiare le ore meno calde. Quando il sole picchia, meglio stare all’ombra (ricordando che l’ombrellone non blocca tutti i raggi) . Assicuratevi anche che i bambini bevano spesso acqua durante la giornata per evitare colpi di calore e disidratazione (offrite liquidi a intervalli regolari, anche se dicono di non avere sete).

  • Attenzione all’ambiente urbano: se siete in città, tenete presente che nelle giornate molto calde si possono accumulare alti livelli di ozono nelle ore pomeridiane, un gas irritante per le vie respiratorie a cui i bambini (specie se asmatici) sono sensibili . Meglio quindi uscire la mattina e limitare le attività all’aperto nel tardo pomeriggio in città.

Riassumendo, evitate il sole a picco nei bimbi piccoli e limitatelo anche nei più grandi, preferendo sempre mattina e tardo pomeriggio. Proteggete la pelle con vestiti, cappellini e crema, e mantenete i bambini freschi e idratati: in questo modo potranno godersi il gioco all’aperto in sicurezza.

Altitudine: montagna e aria di alta quota

Una famiglia in montagna: l’alta quota richiede precauzioni extra per neonati e bimbi piccoli.

Le gite in montagna d’estate sono piacevoli, ma bisogna prendere qualche precauzione se si portano neonati o bimbi piccoli ad alta quota. Innanzitutto, è bene aspettare che il neonato abbia almeno 2 mesi prima di soggiornare in montagna, perché sotto i tre mesi i suoi polmoni sono ancora immaturi e potrebbe avere difficoltà con l’aria rarefatta . In generale, più il bambino è piccolo, più si dovrebbe evitare di salire troppo in alto. Gli esperti suggeriscono queste soglie indicative di altitudine massima in base all’età:

  • 2–12 mesi: fino a circa 2000 metri di altitudine (oltre i 2000 m il lattante potrebbe manifestare disagio: irritabilità, inappetenza, difficoltà a dormire) .

  • 1–2 anni: è possibile raggiungere quote un po’ più alte, ma senza esagerare e preferibilmente dopo un periodo di acclimatamento di qualche giorno nella stessa località. In ogni caso, meglio restare entro i 2000 m per bimbi sotto i 2 anni .

  • 2–5 anni: fino a 2500 metri circa . Sopra questa quota l’ossigeno diminuisce sensibilmente: se il bambino lamenta mal di testa, nausea o altri sintomi del mal di montagna, conviene scendere a quote inferiori.

  • Oltre 5 anni: gradualmente, si può anche andare oltre i 2500 m , sempre valutando la reazione individuale del bambino. I ragazzi più grandi hanno una tolleranza simile a quella degli adulti, a meno che non abbiano particolari problemi di salute (ad esempio patologie cardiache, polmonari o se sono stati prematuri) .

Un problema comune quando si sale in montagna è il fastidio alle orecchie dovuto alla pressione. I bimbi più piccoli non sanno come compensare la pressione nell’orecchio medio: per aiutarli, durante il tragitto fate delle soste e offrite il seno, il biberon o un succhiotto con un po’ d’acqua, in modo che deglutiscano spesso. La suzione e la deglutizione alleviano la sensazione di orecchio tappato e prevenono il dolore da cambio di quota .

Infine, ricordate che in alta quota il sole è più intenso (l’atmosfera filtra meno raggi UV) e l’aria è più fresca: può ingannare, ma ci si scotta lo stesso! Proteggete i bambini in montagna esattamente come al mare: crema solare alta protezione, cappellino, occhiali da sole e vestiti adeguati. Anche a 2000 metri, nelle giornate serene, non esponete i neonati al sole diretto e fate attenzione che non facciano sforzi eccessivi. Con questi accorgimenti, le vacanze in montagna saranno sicure e benefiche per tutta la famiglia.

Bagni al mare: quando, quanto e come in sicurezza

Il primo bagnetto al mare del bambino è un momento emozionante, ma è importante seguire alcune indicazioni per farlo in sicurezza, tenendo conto dell’età del piccolo, della durata e dell’igiene. Ecco i punti chiave:

  • Età consigliata per il primo bagno: molti pediatri (Società Italiana di Pediatria inclusa) consigliano di aspettare circa i 6 mesi di età prima di immergere completamente un neonato in mare . Questo perché verso i sei mesi il bambino riesce a tenere la testa sollevata, ha una termoregolazione migliore e può trarre più piacere dall’acqua. Neonati di poche settimane, invece, meglio non immergerli in mare: sotto i 3 mesi la pelle è molto delicata e l’acqua marina (che non è sterile) potrebbe causare infezioni cutanee o irritazioni . Nulla vieta, se fa molto caldo, di bagnare piedi e gambine di un bebè piccolo per rinfrescarlo, ma senza fare un “bagno” completo . In pratica, per i neonati sotto i 3-4 mesi è preferibile usare una piccola piscina gonfiabile sotto l’ombrellone, con qualche centimetro d’acqua tiepida in cui farli giocare e rinfrescarsi per pochi minuti .

  • Orari migliori per il bagnetto: come regola generale, evitate le ore più calde per qualsiasi attività in spiaggia. Per i più piccoli, il momento ideale per fare il bagno è il tardo pomeriggio (dopo le 17), quando l’acqua si è riscaldata per bene durante il giorno ma il sole non è più a picco . Vanno bene anche le prime ore del mattino (fino alle ~9:30-10), ma tenete presente che al mattino presto l’acqua del mare può essere fredda per un bebé . In ogni caso, i bambini sotto i 6 mesi non dovrebbero mai stare in spiaggia nelle ore centrali, neanche all’ombra . Organizzate quindi le giornate al mare concentrando la spiaggia al mattino presto e nel tardo pomeriggio, e nelle ore di mezzo state al fresco (in casa o in zone ombreggiate lontano dalla sabbia rovente).

  • Durata e modalità del bagno: il primo bagno in mare deve essere breve. Bastano pochi minuti (5-10 minuti) di immersione per i neonati e bimbi sotto i 2 anni . I bambini molto piccoli si raffreddano in fretta perché non regolano bene la temperatura corporea. Immergeteli gradualmente: niente ingressi bruschi in acqua fredda, meglio bagnare prima manine e piedini, poi pian piano il resto del corpo, tenendoli sempre in braccio o usando un piccolo salvagente/canottino adatto alla loro età. Se il mare è mosso o l’acqua è troppo fredda, meglio rinunciare al bagno quel giorno – potete sempre optare per la piscinetta con acqua riscaldata dal sole vicino all’ombrellone . Osservate il bambino durante il bagnetto: appena notate brividi, le dita raggrinzite o le labbra un po’ bluastre, è ora di uscire dall’acqua . Per i bimbi più grandi, potete prolungare il bagno a qualche decina di minuti, ma sempre facendoli uscire per scaldarsi se tremano o se il labbruccio diventa violaceo.

  • Igiene e sicurezza: dopo il bagnetto sciacquate sempre il bambino con acqua dolce (bottiglia d’acqua o doccia) per eliminare sale e sabbia dalla pelle . Questo previene irritazioni e dermatiti da salsedine. Asciugatelo bene e riapplicate la crema solare se continuate a stare in spiaggia dopo il bagno . Per i più piccini o con pelle molto chiara, è utile far indossare una maglietta con protezione UV durante il bagno e mentre giocano sulla battigia – queste magliette filtrano i raggi solari e proteggono spalle e schiena dal sole. Naturalmente, mai lasciare un bambino incustodito in acqua, neppure per un attimo e neanche nella piscinetta gonfiabile: la supervisione di un adulto è sempre necessaria. Se utilizzate galleggianti, sceglieteli adatti all’età (ad esempio, braccioli omologati a partire da ~18 mesi o ciambelle a mutandina anti-ribaltamento) e ricordate che sono un aiuto ma non sostituiscono la supervisione né la capacità di nuoto.

In sintesi, i neonati molto piccoli meglio tenerli fuori dall’acqua di mare (solo qualche schizzo per refrigerio) e aspettare l’età giusta (5-6 mesi) per il primo vero bagnetto. Fate i bagni negli orari giusti, per poco tempo, con acqua adeguata e rispettando i segnali del bambino. Così il mare sarà un’esperienza piacevole e sicura!

Aria condizionata: usarla in sicurezza in casa e in auto

L’aria condizionata è un’alleata preziosa contro la calura estiva, ma va usata con alcune accortezze, specialmente quando ci sono di mezzo i bambini. Un utilizzo improprio può causare sbalzi termici fastidiosi o problemi respiratori. Ecco come utilizzare il climatizzatore in casa e in auto in modo sicuro:

  • Temperatura moderata: evitate di impostare temperature polari. In casa mantenete il termostato intorno ai 24-26°C, in auto attorno ai 23-25°C . L’importante è che ci sia fresco, ma non freddo “da maglione”. Una regola utile è di non abbassare la temperatura di oltre ~5-6 gradi rispetto all’esterno . Se fuori ci sono 34°C, va bene impostare sui 28°C ad esempio, ma scendere subito a 18°C sarebbe eccessivo. Un ambiente lievemente più caldo ma deumidificato sarà comunque confortevole per il bambino.

  • Niente flussi d’aria diretti sui bambini: regolate le bocchette in modo che il getto freddo non colpisca direttamente il bambino . In auto puntate le bocchette verso l’alto o sui vetri, mai sul viso o sul corpo del piccolo . In casa, se il condizionatore è fisso, cercate di non posizionare la culla o il lettino proprio sotto il flusso d’aria. Un colpo d’aria fredda diretto può irritare le vie respiratorie e causare mal di gola o torcicollo.

  • Attenzione agli sbalzi di temperatura: quando si passa da un ambiente molto caldo all’aria condizionata, i bimbi piccoli possono risentirne. Tenete sempre a portata di mano un golfino leggero o una copertina per coprirli all’ingresso in un ambiente climatizzato (ad esempio entrando in un centro commerciale o in auto già fresca) . Al contrario, quando uscite all’aperto dal fresco, aspettate qualche minuto affinché si abituino gradualmente al caldo. Questo evita bruschi cambi di temperatura per il loro organismo.

  • Pre-raffreddate l’auto in estate: l’abitacolo della macchina sotto il sole diventa rovente (può superare i 40°C anche con temperature esterne moderate) . Prima di mettere il bambino in auto, arieggiate e accendete il climatizzatore per alcuni minuti con le portiere aperte, in modo da rinfrescare il seggiolino e l’interno . Toccate il seggiolino: se è bollente, fatelo raffreddare un attimo con l’aria condizionata o con una tendina parasole prima di far accomodare il piccolo . In questo modo il viaggio inizierà in un ambiente confortevole.

  • Manutenzione e ricambio d’aria: assicuratevi di pulire o cambiare i filtri del condizionatore all’inizio dell’estate e periodicamente (in auto sarebbe ideale ogni ~2 mesi) . Filtri sporchi accumulano polvere, pollini e germi che possono causare allergie e malanni. Inoltre, non tenete il climatizzatore acceso H24 senza mai arieggiare: ogni tanto spegnete e aprite le finestre per far circolare aria nuova, preferibilmente nelle ore più fresche della giornata . In auto, se il clima non funziona o non c’è, abbassate un po’ i finestrini per creare corrente durante il viaggio.

In ambienti domestici, potete anche usare il ventilatore come alternativa o complemento all’aria condizionata: muove l’aria e dà sollievo. Anche qui, però, non puntate mai il ventilatore direttamente sul bambino e fate in modo che l’aria sia diffusa nell’ambiente .

Seguendo queste regole – temperatura non troppo bassa, niente colpi d’aria diretti, filtri puliti e buonsenso – l’aria condizionata si può usare tranquillamente anche con i neonati, evitando sudate e colpi di calore senza rischiare raffreddamenti.

Cinetosi (mal d’auto): prevenirla e gestirla nei viaggi lunghi

La cinetosi, ovvero il mal d’auto o mal di movimento, colpisce molti bambini durante i viaggi in macchina (o in nave/aereo). Si manifesta con pallore, sudorazione fredda, nausea e talvolta vomito, rovinando l’esperienza del viaggio al bambino e ai genitori. Fortunatamente, esistono vari accorgimenti per prevenire il mal d’auto e alleviarlo se compare:

  • Viaggiare nelle ore di sonno: se possibile, programmate la partenza quando il bambino dorme o è assonnato (ad esempio la sera tardi o la mattina molto presto). Dormendo, infatti, riduce le stimolazioni che provocano la cinetosi e il viaggio scorre meglio .

  • Sguardo in avanti: sistemate il bambino in modo che possa guardare verso il senso di marcia. Se è in un seggiolino, scegliete (compatibilmente con la sicurezza) una posizione che gli permetta di vedere fuori dal parabrezza anteriore. In ogni caso, incoraggiatelo a guardare lontano, l’orizzonte davanti a sé, invece di fissare oggetti vicini che sfrecciano al lato . Evitate assolutamente di dargli da leggere libri o giocare al tablet/smartphone durante il viaggio: l’attenzione da vicino e il movimento discordante peggiorano la nausea. Meglio distrarlo con musica, canzoncine, o giochi verbali che lo tengano occupato senza dover abbassare lo sguardo .

  • Stile di guida tranquillo: chi è alla guida dovrebbe adottare un andamento il più possibile regolare, evitando brusche accelerate o frenate e curve prese a scatti . Una guida dolce riduce le sollecitazioni inutili sul labirinto dell’orecchio (responsabile dell’equilibrio) e aiuta il bimbo a stare meglio.

  • Aria fresca e niente odori forti: mantenete l’abitacolo ben areato durante il viaggio . Un filo d’aria dal finestrino (o dal climatizzatore) può aiutare a tenere a bada la nausea. Evitate invece gli odori intensi in auto: cibo dal profumo forte, deodoranti per abitacolo molto penetranti, fumo (da evitare sempre in presenza di bimbi) – tutte queste cose possono scatenare o aggravare il mal d’auto .

  • Pasti leggeri e snack: prima del viaggio, date al bambino un pasto leggero. Né a stomaco vuoto né troppo pieno: entrambe le condizioni possono favorire la nausea. L’ideale è un piccolo spuntino facilmente digeribile. Durante il viaggio lungo, se possibile fate fare al bimbo piccoli spuntini salati (cracker, grissini, pane) a intervalli regolari e qualche sorso d’acqua . Evitate invece bevande gassate e cibi grassi o molto dolci prima e durante il tragitto .

  • Pause di sollievo: ai primi segnali di cinetosi (il bimbo diventa pallido, dice che ha la “pancia brutta” o nausea, sbadiglia spesso) fermatevi per una pausa – ovviamente in condizioni di sicurezza, fuori dalla carreggiata . Scendete dall’auto con il bambino, fatelo respirare aria fresca e magari due passi: spesso bastano pochi minuti fuori dall’auto per far passare i sintomi . Se siete su un mezzo da cui non potete scendere subito (es. aereo o nave), fate distendere il bambino sul sedile e tenetelo calmo e fermo finché il malessere si attenua .

  • Rimedi medicinali o naturali: se sapete che il vostro bambino soffre sempre di mal d’auto e vi aspetta un viaggio lungo, parlate col vostro pediatra. Esistono farmaci adatti ai bambini, ad esempio a base di dimenidrinato (un antistaminico) in gocce, compresse o gomme da masticare, da somministrare prima della partenza per prevenire nausea e vomito . Sarà il medico (cioè io) a consigliarli nei casi opportuni (di solito per bimbi sopra i 2 anni, che sono quelli che iniziano a soffrire di cinetosi) . In aggiunta o in alternativa, possono dare un certo beneficio anche rimedi naturali come lo zenzero, sotto forma di integratori o caramelline allo zenzero, noti per le loro proprietà anti-nausea .

Ricapitolando, per prevenire il mal d’auto aiutate il bambino a distrarsi e guardare fuori, curate alcuni dettagli pratici (arieggiare, guida morbida, niente letture) e curate l’alimentazione pre-viaggio. Se nonostante tutto arriva la nausea, fermatevi e fate prendere aria al piccolo; tenete a portata sacchetti e salviette in caso di vomito. Con il tempo, molti bambini migliorano e imparano a viaggiare: di solito la cinetosi raggiunge il picco tra i 2 e i 12 anni, poi tende gradualmente a diminuire . Abbiate pazienza e preparate qualche strategia, e anche i viaggi più lunghi diventeranno affrontabili.

Sicurezza in auto d’estate: seggiolino e prevenzione dei colpi di calore

Nei mesi estivi l’automobile può diventare un luogo rischioso per i bambini se non si prendono misure adeguate. Il caldo in auto sale rapidamente e i bimbi sono particolarmente vulnerabili ai colpi di calore. Vediamo come garantire sicurezza e comfort ai piccoli quando viaggiamo in macchina d’estate:

  • Seggiolino a norma e ben installato: questo vale tutto l’anno, ma lo ricordiamo: scegliete un seggiolino auto adatto all’età/peso del bambino, omologato secondo le normative, e installatelo correttamente seguendo le istruzioni. In estate, verificate che il rivestimento del seggiolino sia in tessuto traspirante (molti modelli offrono fodere estive in cotone) per ridurre la sudorazione. Potete aggiungere un copriseggiolino estivo in spugna o tessuto traspirante (esistono anche in bambù) per evitare che la plastica o il tessuto sintetico facciano sudare troppo il bimbo.

  • Mai lasciare i bambini soli in auto: neanche per pochi minuti! Questa regola è assoluta: bastano pochi minuti in un’auto parcheggiata al sole perché l’abitacolo diventi un forno pericolosissimo . Anche con i finestrini leggermente aperti, la temperatura interna sale in fretta oltre i 40°C e il bambino può subire un colpo di calore o peggio . D’estate purtroppo si registrano casi di “bambini dimenticati in auto” con esiti tragici; per scongiurare qualsiasi rischio utilizzate sempre un dispositivo anti-abbandono (in Italia è obbligatorio per legge per i bimbi sotto i 4 anni) che vi avvisi della presenza del piccolo in auto . Anche se dovete “solo prendere un caffè al volo”, portate sempre il bambino con voi fuori dall’auto. La prudenza non è mai troppa su questo fronte.

  • Prevenire il surriscaldamento del seggiolino: quando lasciate l’auto al sole, il seggiolino e le parti metalliche (fibbie, cinture) possono diventare bollenti. Prima di posizionare il bambino, controllate la temperatura del seggiolino e delle cinghie . Se lo trovate molto caldo, raffreddatelo un paio di minuti con l’aria condizionata o sventolando la portiera aperta. Un’idea semplice è tenere un telo chiaro o una copertura sul seggiolino quando parcheggiate, in modo da ripararlo dal sole diretto. Al momento di rimettere il bimbo in auto, tastate e assicuratevi che la superficie sia fresca.

  • Abitacolo fresco e ventilato: quando viaggiate, mantenete l’auto fresca utilizzando il climatizzatore a circa 23-25°C . Se non avete l’aria condizionata, create corrente abbassando un po’ i finestrini. In ogni caso, proteggete il bambino dal sole diretto in auto montando tendine parasole sui finestrini posteriori dove è installato il seggiolino . Queste tendine riducono sia la luce solare accecante sia il calore che entra in macchina, aiutando a prevenire l’effetto serra nell’abitacolo. Esistono anche coperture estive per seggiolino con tessuti che riflettono i raggi UV e mantengono più bassa la temperatura del seggiolino stesso . Durante il viaggio, ogni tanto controllate il bambino: se lo vedete accaldato o sudato, aumentate la ventilazione. Se non disponete di aria condizionata, potete utilizzare un ventilatore portatile da agganciare (ce ne sono di specifici per ovetto/seggiolino), ma assicuratevi che l’aria non soffi direttamente addosso al piccolo .

  • Abbigliamento adeguato e idratazione in viaggio: vestite il bimbo per il viaggio in modo leggero e comodo, con tessuti naturali (cotone o lino) e colori chiari che non attirino ulteriore calore . Se l’aria condizionata è accesa, potete tener pronto un telino leggero per coprirlo in caso senta fresco, ma in generale meglio evitare indumenti troppo pesanti o imbottiti nel seggiolino. Offrite da bere frequentemente durante il viaggio, specialmente acqua a temperatura ambiente o bevande con sali minerali (per bimbi più grandi), in modo da mantenerlo idratato . Evitate bibite ghiacciate (rischio di congestione) e bevete/fornite liquidi a piccoli sorsi regolari piuttosto che grandi quantità in una volta sola . In viaggi lunghi, fate soste regolari ogni paio d’ore: servono a far prendere aria e movimento a tutti i passeggeri, e a controllare lo stato di benessere del bambino.

Seguendo questi consigli, ridurrete drasticamente i rischi di colpo di calore in auto e renderete i viaggi estivi molto più sicuri e piacevoli per i vostri bambini. L’auto rimarrà un ambiente confortevole: il piccolo sarà ben protetto nel suo seggiolino, al fresco, idratato e lontano dal sole diretto.

Con questi accorgimenti – creme solari adeguate, esposizione responsabile, attenzione in montagna, bagnetti sicuri, climatizzazione corretta, prevenzione del mal d’auto e massima prudenza in macchina – i bambini potranno godersi l’estate in sicurezza. Come sempre, il buon senso dei genitori è la migliore guida: osservate il vostro bimbo, tenetelo al riparo dagli eccessi di caldo e sole, e intervenite prontamente ai primi segnali di disagio. Così l’estate sarà una stagione di divertimento e benessere per tutta la famiglia!