La faringite da Streptococco: come riconoscerla e trattarla

Facciamo chiarezza insieme

Piercarlo

1/1/20255 min read

La faringite da Streptococcus pyogenes (o Streptococco β-emolitico di gruppo A, SBEA) è una delle cause più comuni di mal di gola nei bambini, ma spesso viene confusa con altre forme di faringite, come quelle virali. In questo articolo parleremo di come si diagnostica, quali strumenti vengono utilizzati, l’importanza dello score di Centor, e quale terapia è consigliata.

Come si fa la diagnosi?

La diagnosi della faringite da Streptococco si basa su un’attenta valutazione clinica e, se necessario, su test diagnostici. Non tutti i mal di gola richiedono un trattamento antibiotico, ed è importante distinguere tra infezioni virali (molto più comuni) e quelle batteriche causate dallo Streptococco.

Sintomi tipici della faringite streptococcica:

• Mal di gola improvviso.

• Febbre alta (di solito >38°C).

• Placche biancastre sulle tonsille.

• Dolore alla deglutizione.

• Linfonodi ingrossati e dolenti al collo.

• Sintomi meno comuni (ma utili per distinguere da infezioni virali):

• Assenza di tosse.

• Presenza di un’eruzione cutanea (es. scarlattina).

Gli strumenti per la diagnosi

Per confermare la diagnosi, possiamo utilizzare:

• Score di Centor:

Uno strumento utile per stimare la probabilità che un mal di gola

sia causato dallo Streptococco.

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• Tampone faringeo rapido (RADT):

Un test rapido che fornisce risultati in pochi minuti, con un’accuratezza elevata. Se positivo, conferma l’infezione da Streptococco.

• Coltura faringea:

Il metodo più sensibile e specifico, ma richiede 24-48 ore per il risultato. Viene usato nei casi dubbi o se il test rapido è negativo ma si sospetta fortemente l’infezione.

Il dosaggio massimo di Amoxicillina nella terapia della faringite streptococcica è generalmente 1000 mg al giorno suddiviso in due somministrazioni da 500 mg ciascuna, per bambini e adolescenti che raggiungono o superano il limite di peso corrispondente.

Dettagli:

Dose standard: 50 mg/kg/die.

Dose massima assoluta: Non superare 500 mg per dose o 1000 mg al giorno, anche se il peso del bambino giustificherebbe una dose maggiore.

Dove l'hai letto?

Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS). (2019). Linee guida per la gestione della faringotonsillite streptococcica in età pediatrica.

Disponibile al link:

https://www.sipps.it/wp/wp-content/uploads/2019/12/faringotonsillite.pdf

Perché somministrare 2 dosi al giorno di amoxicillina?

La gestione della terapia antibiotica in ambulatorio pediatrico richiede di bilanciare efficacia clinica, aderenza del paziente e semplicità nella somministrazione. Ecco i principali motivi per cui la somministrazione di 2 dosi al giorno (BID, due volte al giorno) è preferibile rispetto a quella in 3 dosi al giorno (TID, tre volte al giorno):

1. Maggiore aderenza alla terapia

La routine familiare: La somministrazione due volte al giorno, idealmente al mattino e alla sera, si integra meglio nella giornata delle famiglie rispetto alle tre dosi, che richiedono spesso la somministrazione a scuola o in momenti meno pratici.

Riduzione dei dosaggi dimenticati: Studi hanno dimostrato che regimi a due dosi al giorno sono associati a una maggiore probabilità di completamento della terapia antibiotica, riducendo così il rischio di resistenze batteriche.

2. Efficacia comprovata

• La letteratura medica mostra che una dose totale giornaliera di amoxicillina (40-50 mg/kg), suddivisa in 2 somministrazioni, è altrettanto efficace nel trattare la faringite streptococcica rispetto a 3 somministrazioni giornaliere (Clegg et al., 2006).

• Studi farmacodinamici hanno confermato che amoxicillina mantiene livelli sierici adeguati per un periodo sufficiente anche con somministrazioni ogni 12 ore, garantendo l’eradicazione del batterio e la prevenzione delle complicanze (Nakao et al., 2019).

3. Minore stress per il paziente e la famiglia

• Ridurre la frequenza delle somministrazioni semplifica la vita ai genitori e riduce la tensione associata alla somministrazione di farmaci, specialmente nei bambini più piccoli che potrebbero rifiutarsi di prendere il medicinale.

4. Equivalenza in sicurezza

• Non ci sono differenze significative in termini di effetti collaterali (es. disturbi gastrointestinali, rash) tra le due modalità di somministrazione, rendendo il regime a due dosi altrettanto sicuro.

Conclusione

L’approccio a 2 dosi al giorno è clinicamente efficace, sicuro e più pratico rispetto al regime a 3 dosi. Questa scelta migliora la compliance del paziente, riduce gli errori nella somministrazione e si adatta meglio alle esigenze della vita quotidiana delle famiglie, garantendo comunque l’eradicazione del batterio e il successo del trattamento.

Terapia

Soluzioni per le Faringiti Ricorrenti da SBEGA

Le faringiti ricorrenti da Streptococco Beta Emolitico di Gruppo A (SBEGA) possono rappresentare una sfida clinica, specialmente nei pazienti pediatrici. In questa sezione analizzeremo quando considerare l’intervento dell’otorinolaringoiatra, le strategie farmacologiche preventive e altre soluzioni utili.

1. Quando rivolgersi all’otorinolaringoiatra per l’intervento chirurgico

La tonsillectomia o l’adenotonsillectomia possono essere prese in considerazione nei seguenti casi:

Faringiti ricorrenti confermate: ≥7 episodi di faringite documentata in un anno, ≥5 episodi all’anno per due anni consecutivi o ≥3 episodi all’anno per tre anni consecutivi.

Persistenza dei sintomi nonostante il trattamento: Mancata risposta adeguata alle terapie antibiotiche.

Complicanze: Ascessi peritonsillari ricorrenti, ostruzione respiratoria notturna (sindrome delle apnee ostruttive), o altri sintomi gravi.

Impatto sulla qualità della vita: Perdita scolastica significativa nei bambini o interruzione della routine familiare.

L’intervento chirurgico è generalmente riservato ai pazienti in cui le terapie conservative e farmacologiche non hanno avuto successo.

2. Strategie farmacologiche preventive

Per i pazienti con faringiti ricorrenti da SBEGA, esistono alcune opzioni preventive da considerare:

a. Terapia antibiotica profilattica

Antibiotici a lungo termine: Penicillina V o amoxicillina a basse dosi somministrate quotidianamente o mensilmente per prevenire nuove infezioni. Questa strategia è limitata ai casi gravi e deve essere attentamente monitorata per evitare la resistenza batterica.

b. Immunomodulanti

• L’uso di lisati batterici (es. OM-85) può stimolare la risposta immunitaria, riducendo la frequenza degli episodi ricorrenti. Studi preliminari hanno mostrato una diminuzione degli episodi infettivi in pazienti pediatrici.

Effetti dei Lisati Batterici

1. Riduzione delle infezioni ricorrenti

• L’uso di Streptococcus salivarius K12, un probiotico con proprietà battericide, ha dimostrato di ridurre significativamente gli episodi di faringite streptococcica e tonsillite. In uno studio condotto su bambini con infezioni ricorrenti, i pazienti trattati con K12 hanno mostrato una riduzione di circa il 90% degli episodi di faringite e una diminuzione del 40% degli episodi di otite media acuta (Di Pierro et al., 2012).

2. Prevenzione a lungo termine

• Un trattamento di 90 giorni con Streptococcus salivarius K12 in bambini con infezioni ricorrenti ha mostrato un effetto protettivo persistente per 6 mesi dopo l’interruzione del trattamento, con una riduzione significativa delle infezioni (Di Pierro et al., 2013).

3. Efficacia nei bambini senza infezioni ricorrenti

• Anche nei bambini senza diagnosi di infezioni streptococciche ricorrenti, il trattamento con K12 ha portato a una riduzione del 90% della faringite e del 70% delle otiti medie acute durante l’anno di somministrazione (Di Pierro et al., 2018).

Meccanismo d’Azione

• Il Streptococcus salivarius K12 produce lantibiotici (salivaricina A2 e B) che inibiscono la crescita dello Streptococcus pyogenes, il principale patogeno responsabile delle infezioni faringee.

• La colonizzazione della mucosa orofaringea da parte di K12 ostacola la ricrescita di batteri patogeni, offrendo protezione contro le reinfezioni.

Sicurezza ed Effetti Collaterali

• I lisati batterici, inclusi quelli a base di Streptococcus salivarius K12, sono ben tollerati e non presentano effetti collaterali significativi. Questo li rende una soluzione sicura per bambini e adulti con infezioni ricorrenti.

Conclusioni

I lisati batterici, in particolare il Streptococcus salivarius K12, rappresentano un’opzione preventiva efficace per ridurre la frequenza delle infezioni ricorrenti da SBEGA. La loro sicurezza e il beneficio prolungato nel tempo li rendono un valido complemento alle terapie antibiotiche tradizionali, contribuendo anche a ridurre l’uso eccessivo di antibiotici.

3. Altre strategie preventive

Igiene ambientale:

• Lavaggio frequente delle mani.

• Disinfezione di oggetti di uso comune come spazzolini da denti (sostituirli regolarmente).

• Ridurre l’esposizione a persone infette.

Gestione del portatore sano:

• In alcuni casi, un trattamento antibiotico mirato può essere utilizzato per i portatori sani di SBEGA che presentano recidive frequenti, anche se l’approccio è controverso.

Conclusione

Le faringiti ricorrenti da SBEGA richiedono un approccio personalizzato. Mentre la chirurgia è un’opzione per i casi più gravi, le terapie farmacologiche preventive e le modifiche dello stile di vita possono ridurre significativamente la frequenza degli episodi. Consultare uno specialista otorinolaringoiatra è essenziale per una valutazione completa e per decidere la migliore strategia terapeutica.